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ComunichiAMO: la comunicazione non è fatta di parole (soltanto)

Aggiornamento: 21 giu 2021

La comunicazione è un elemento che caratterizza le relazioni nella loro buona o cattiva riuscita e, nella vita di tutti i giorni, ciascuno di noi avverte, a proprio modo la necessità di comunicare.


Esistono principalmente due tipi di comunicazione:

- la comunicazione di massa

- la comunicazione interpersonale

che fanno ricorso:

- al linguaggio verbale: livello che rende manifesto il nostro pensiero attraverso la parola o la scrittura;

- al linguaggio non verbale: livello che si manifesta attraverso la postura, i gesti, la posizione che si occupa nello spazio, la prossemica;

- al linguaggio paraverbale: livello che si manifesta attraverso la modalità con cui il messaggio è veicolato (tono, volume e ritmo della voce, pausa, risate, silenzi).


E’ soprattutto mediante il linguaggio non verbale e paraverbale che inviamo messaggi di tipo emotivo (molto spesso inconsapevolmente).


Trattando di comunicazione, non si può non citare gli studi condotti da Watzlawick Paul, Beavin J. H., Jackson D. D[1] sugli assiomi della comunicazione, cioè su quelle proprietà della comunicazione che hanno conseguenze prevalentemente relazionali.

Sono stati individuati 5 assiomi:


1 ASSIOMA: dal momento che ogni comportamento comunica qualcosa di noi, è impossibile non comunicare. Per quanto una persona, scegliendo il silenzio, vorrebbe non comunicare, il silenzio stesso diventa strategia comunicativa per inviare all’altro un messaggio.

A quel punto, nella veste di ricevente non devo chiedermi “perché non mi parli?” ma “cosa mi dice il tuo silenzio?”


2 ASSIOMA: la comunicazione è caratterizzata da due livelli. Il primo è il contenuto del messaggio (cosa sto comunicando), il secondo è quello relazionale (quale tipo di relazione voglio istaurare). Questo secondo livello conferisce alla comunicazione una caratteristica che va oltre il semplice passaggio di informazioni: “ti aspetto all’uscita” è un messaggio piuttosto semplice che, a seconda che venga pronunciato con un tono aggressivo, piuttosto che gioioso, stabilisce due tipi di relazioni completamente differenti.


3 ASSIOMA: la punteggiatura degli eventi esprime il flusso comunicativo. La comunicazione comprende diversi punti di vista della realtà, che si creano ma nello stesso tempo si trasformano durante l’interazione tra gli individui. Questi differenti punti di vista dipendono dalla punteggiatura della sequenza degli eventi, ossia dal modo in cui si tende a credere che la propria versione sia l’unica possibile. Il rischio è che usando esclusivamente la propria punteggiatura, non si riesca a cogliere quella dell’altro.


4 ASSIOMA: la comunicazione avviene attraverso canali verbali (modalità digitale) e non verbali (modalità analogica). La prima modalità riguarda prevalentemente l’uso delle parole cioè dei segni/suoni utilizzati per designare una parola (le lettere “a-p-e” e l’immagine dell’insetto). La seconda modalità riguarda più l’analogia, intesa come somiglianza, tra la comunicazione in atto e l’oggetto della comunicazione veicolato dagli aspetti relazionali.


5 ASSIOMA: tra gli individui che interagiscono in una comunicazione si possono istaurare due tipologie di relazione (posizione di leadership). Lo scambio comunicativo può essere simmetrico o complementare: è simmetrico quando gli interlocutori si considerano sullo stesso piano (pari livello), è complementare quando uno dei due si pone in una situazione di superiorità.


Detto ciò, vien da sé che comunicare, in quanto atto comunicativo, non è sufficiente perché una comunicazione sia davvero efficace. E’ infatti necessario tener conto dell’esistenza di regole comunicative universalmente valide e, soprattutto, bisogna saper ascoltare in modo attivo se stessi ed i propri interlocutori.


Tanto nella scuola, quanto nella società, il modo di comunicare e di entrare in relazione, non è mai uguale: ognuno di noi, in base alla propria indole, in base alla propria formazione, sceglie il modo di stabilire relazioni che difficilmente e non necessariamente rientra in categorie schematicamente preconfezionate.

Un insegnante attento non solo all’aspetto didattico e al ruolo professionale, per favorire una comunicazione efficacia, volta a stabilire relazioni di fiducia deve essere in grado di tener conto di tre aspetti:


- del proprio stile comunicativo

- dello stile comunicativo dei propri alunni ( e se questi sono piccoli)

- dello stile comunicativo delle famiglie.


La funzione docente è molto impegnativa da questo punto di vista e chi decide di abbracciarla deve farsi carico di molte variabili che vanno al di là delle burocratiche pratiche scritte sui registri e sui diari.


Deve farsi carico di tutte quelle variabili che si chiamano RELAZIONI!



Maestra col naso Ross🔴

[1]Watzlawick Paul, Beavin J. H., Jackson D. D, Pragmatica della comu


nicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio Editore, traduzione a cura di Massimo Ferretti, 1978

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