La paura di sbagliare inibisce il desiderio di imparare e si alimenta del senso di vergogna che siamo abituati a provare dinanzi ad un errore.
In realtà la storia è ben diversa perché l’errore è l’unico modo che abbiamo per imparare.
In questo senso, la paura di sbagliare diventa funzionale al nostro processo di crescita perché ci rende maggiormente consapevoli delle nostre risorse e dei nostri limiti anche in vista del raggiungimento di un obietto.
Ma come recita il detto popolare “la giusta via è nel mezzo”: se dunque, la paura di sbagliare viene percepita in maniera incontrollata, diviene causa di terrore ed inquietudine. Vivere nell’angoscia del fallimento genera un circolo vizioso per cui i continui (ed inutili) tentativi di evitare gli errori ad ogni costo, non fanno altro che moltiplicare le probabilità che essi possano verificarsi.
Ma cos’è la paura di sbagliare?
E’ una sorta di ‘azione freezata’ che ampliando la percezione del fallimento/errore, a discapito della possibilità di riuscita, blocca sul nascere i nostri progetti.
Come nasce la paura di sbagliare?
Alla base potrebbe esserci una serie di motivazioni: una personalità fragile, una scarsa autostima, l’esasperata necessità di avere tutto sotto controllo, il timore del giudizio altrui.
Non meno importante l’influenza della famiglia specie nei primi anni del bambino: nelle famiglie in cui l’errore assume un’importanza sproporzionante, il bambino sarà portato a credere che rinunciare è meglio che provare.
Anche la scuola ha una parte protagonista in questo discorso: gli insegnanti che non motivano i propri alunni a fare, ad agire, a provare, inibiscono la loro voglia di scoprire. La considerazione negativa dell’errore, anche in ambito scolastico, genera nel bambino la convinzione che l’errore è un comportamento da evitare.
Purtroppo la scuola è molto incentrata sui contenuti e molto spesso (direi troppo) continua a considerare l’errore come mancato raggiungimento di un obiettivo, piuttosto che come processo di crescita.
Come gestire la paura di sbagliare?
Considerare l’errore come mancanza, difetto, fallimento, genera un disagio e un senso di colpa che non contribuiscono al benessere personale.
Al contrario valutare l’errore come un evento prevedibile, sopportabile, ammissibile ci porta ad accogliere lo sbaglio mettendoci nella condizione di riconoscere e gestire la paura che potrebbe generare un fallimento.
Calando l’argomento nella pratica, ecco alcuni step per allenarsi a gestire la paura di sbagliare:
1. riconosco di aver paura di sbagliare;
2. mi chiedo perché ho paura dell’errore ( per il giudizio degli altri? per un eccessivo giudizio verso me stesso, per una mia abitudine perfezionista?...);
3. rinuncio all’idea di raggiungere la perfezione, anche perché l’essere perfetto non appartiene al genere umano;
4. imparo a vedere l’errore come compagno di viaggio e non come nemico da combattere;
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5. mi convinco che io non sono il mio errore... ‘se sbaglio non sono sbagliato!’
Nella mia vita ho mancato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto. (Michael Jordan)
Maestra col naso Ross🔴
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