Abbiamo dovuto coprire le bocche per scoprire gli occhi!
Eh sì, perché da quando le nostre bocche sono (state) coperte, i nostri occhi vedono meglio!
Da quando le nostro bocche sono (state) coperte, i nostri occhi hanno iniziato a “guardare oltre” mettendo in moto quella dimensione creativa che da troppo tempo era rimasta latente in ciascuno di noi.
Prima di questo periodo di emergenza sanitaria, solo gli addetti ai lavori avevano una intenzionale conoscenza della reale possibilità di parola attribuibile allo sguardo.
Solo gli addetti ai lavori conoscevano le potenzialità di uno sguardo che può ascoltare, parlare, sorridere e che può andare oltre.
E di uno sguardo che, quando va oltre, riesce a cogliere il significato delle parole, dei gesti, delle espressioni, dei suoni e dei silenzi.
Uno sguardo “sconvolgentemente presente”!
Da quando le nostre bocche sono (state) coperte abbiamo imparato (pur non essendo addetti ai lavori) a guardare con occhi diversi riscoprendo la bellezza di incontrare sguardi diversi dal nostro.
Abbiamo iniziato a dare valore agli sguardi e che siano conosciuti o meno la differenza è minima tanta è la voglia di rallentare un ritmo di vita che è sempre stato frenetico… la voglia di “fermarci nello sguardo dell’altro”.
Anche i nostri occhi hanno iniziato a "guardare oltre" e noi con loro!
Abbiamo iniziato ad “esserci”, abbiamo iniziato ad abbracciare, abbiamo iniziato a baciare… con gli occhi!
Maestra col naso Ross🔴
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