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SE SBAGLIO...SONO BRAVO

Aggiornamento: 21 giu 2021

Ci sono molteplici considerazioni sull’opportunità di insegnare ai bambini che sbagliare è molto importante, perché sbagliare, paradossalmente aiuta a stare meglio.


Siamo tutti consapevoli che la perfezione non appartiene alla natura umana e che quindi, “sbagliare è umano”. Tuttavia, riconoscere, ammettere ed accettare uno sbaglio è qualcosa di molto difficile.


Questo accade in quanto la dimensione evolutiva dell’essere umano porta a tollerare con fatica l’errore, che viene inteso come rischio potenzialmente pericoloso.

In realtà la dimensione evolutiva, che molto spesso mette in relazione l’errore con le emozioni sgradevoli, è “programmata” per metterci nella condizione di imparare dai nostri errori e di migliorarci nella prospettiva di un adattamento maggiormente funzionale alle nostre esigenze.


Alla dimensione evolutiva se ne associa una più propriamente personale: ciascuno di noi è portatore di un livello d'accettazione dell’errore più o meno alto, e questo in base alla propria esperienza e al significato che sin dall’infanzia ha attribuito all’errore stesso.


Può accadere così che i bambini possono interiorizzare l’idea che:

- commettere un errore è qualcosa di intollerabile

- commettere un errore li rende meno bravi;

- commettere un errore non premia dell’amore dei genitori.


A lungo andare questi apprendimenti diventano lo schema-regola precostituito, la paura di sbagliare prende il sopravvento con spiacevoli conseguenze sul piano del benessere psicologico e sociale.


Per questo motivo è fondamentale che gli adulti di riferimenti siano in grado aiutare i bambini a gestire le emozioni sgradevoli (senso di colpa, ansia) che possono essere generate da una cattiva percezione dell’errore.


Pensare di evitare che i bambini entrino in contatto con le emozioni spiacevoli dovute ad un errore, non solo è inconcepibile ma è anche controproducente: ciascuna emozione, infatti ha una funzione precisa. Ciascuna, al pari di una bussola orienta verso il Nord, verso cioè quell’allineamento tra corpo-cervello-cuore che è alla base del nostro benessere e del nostro equilibrio emotivo.


Per i bambini l’errore diventa allora un’occasione per conoscere e per gestire la rabbia, la frustrazione, il senso di colpa e la tristezza. Perché, permettere al bambino di sbagliare significa offrirgli:

- la possibilità di sviluppare e di allenare le competenze emotive;

- la capacità di trovare soluzioni divergenti ai problemi;

- l’occasione per trasformare un momento di insuccesso in un momento di crescita;

- la visione realistica di una realtà non distorta (non c’è nessuna modalità che eviti l’errore…. sbagliare è parte della vita)

- l’opportunità di aumentare la propria autostima.


Tuttavia, solo quando l’adulto attribuirà all’errore un valore relativo, potrà a sua volta insegnare al bambino che sbagliare non è ‘non valere’ , sbagliare non è ‘non essere bravi’. Sbagliare è il modo più semplice e più facile per provare a migliorare.

Maestra col naso Ross🔴


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